La Storia della Vite


Alessandro Marini
18/09/23
Storia
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La storia della Vitis vinifera è una storia da conoscere, in quanto non solo attraversa millenni di storia, ma anche perché è una pianta che fin dal suo addomesticamento è stata al centro della cultura culinaria delle civiltà affacciate al bacino del Mediterraneo e non solo. L’addomesticamento della Vitis vinifera, ossia la sua semina in luoghi prestabiliti, dovrebbe risalire almeno a 4000 anni prima della nascita di Cristo e il primo centro si ritiene esser stato nella zona del monte Ararat nel Caucaso, sebbene non si esclude che in alcune zone dell’Anatolia e del Libano la coltivazione possa risalire al 5000 a.C. circa. Inoltre, più recenti scoperte archeologiche in Armenia, daterebbero le prime testimonianze di mosto al 4000 a.C. In ogni caso furono i Greci prima e i Romani poi a migliorare le tecniche di coltivazione e di produzione del vino. I Greci furono coloro che diffusero maggiormente la pianta lungo il bacino del mediterraneo e quindi anche nella penisola italica. La coltivazione della vite in Grecia è attestata a partire dalla fine del III millennio a.C. eciò è confermato dalla sua citazione nelle fonti letterarie, su tutte l’Odissea. Tuttavia, con il collasso dell’Età del Bronzo, ossia i decenni tra il 1206 e il 1150 a.C., in cui il crollo dei regni micenei, dell'impero ittita e dei piccoli regni in Siria, nonché del Nuovo Regno egizio in Siria e Canaan, portarono all’arresto del processo di alfabetizzazione, ma specialmente all'interruzione dei contatti commerciali a lunga distanza e quindi anche alla diffusione della vite. Il commercio del vino riprende con i Fenici tra l’IX e l’VIII secolo a. C. I Greci lentamente iniziarono a risvegliarsi dal Medioevo ellenico e nel corso del IX secolo a. C., grazie ai frequenti contatti che stabilirono in quel periodo con le coste dell'Asia Minore, della Siria e delle regioni caucasiche sul Mar Nero, la produzione e la diffusione della vita incrementò nuovamente. I vini greci più famosi erano prodotti con il vitigno Byblinos. L'attività commerciale, iniziata nel mar Egeo, si sviluppò successivamente nel mare Ionio e nel mare Tirreno. Tuttavia, in Italia è probabile che la coltivazione di questa pianta fu precedente all'arrivo dei Greci, soprattutto nei luoghi di espansione etrusca ed era il frutto della domesticazione delle viti selvatiche spontanee. Non si può escludere comunque che esistessero sporadiche coltivazioni di vite in Puglia o in regioni limitrofe a causa del contatto con i popoli Greci. Non solo, la vite fu conosciuta e apprezzata dalle popolazioni dell’Italia antica, tra cui anche i Liguri, nel periodo precedente alla colonizzazione greca, ossia prima del X secolo a. C. I vini etruschi delle zone costiere della Toscana, del Lazio e della Campania, divennero oggetto di esportazione verso la Gallia meridionale e la Catalogna, come dimostrano i ritrovamenti delle caratteristiche anfore etrusche e risalenti a partire dal VII secolo fino all'inizio del V secolo. In Piemonte la vite incominciò ad essere piantata in modo sistematico e redditizio a partire dall’epoca tardo-classico, all’incirca tra il V e il IV secolo a.C. Per quanto riguarda gli antichi Liguri, intorno al III secolo a.C., attraverso la tecnica del terrazzamento, ampliarono la sua produzione. Durante l’impero Romano la coltivazione della vita si arricchì di nuovi tipi di coltivazione, mentre la fermentazione e la produzione del vino conobbero nuove tecniche che migliorarono produttività e qualità.
Fonti: Introduzione e diffusione della vite (Vitis vinifera L.) in Italia Raffaele Buono, Gioacchino Vallariello; Sandro Caranzano, gli Antichi Popoli del Piemonte, Torino, ed. Capricorno 2021.
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