La Storia della Ceramica Monregalese


Alessandro Marini
02/05/24
Storia
Piatti monregalesi
Sebbene siano scarse, le prime notizie relative alla presenza di una primitiva industria ceramica nel monregalese sarebbero databili al XV secolo, dal momento che, stando ad Emanuele Morozzo della Rocca, in quel periodo i limiti per l’applicazione delle gabelle fra la città di Mondovì e Vico erano delimitate dalla fornace di Stefano Serveto. Successivamente, nel XVIII secolo, Pietro Nallino scrisse che in Morozzo vi fossero le rovine di un antico forno ceramico e che scavando nelle sue vicinanze, trovarono frammenti di vasi e stoviglie di colore nericcio. Una statistica del 1763 stabiliva che a Chiusa Pesio, cittadine della provincia di Cuneo, si trovassero non meno di trentuno fabbriche di ceramica che aumentarono negli anni successivi. Tutto ciò confermerebbe che, nonostante la scarsità di documenti e prove, la presenza di numerose piccole fabbriche e numerosi artigiani che producevano una buona quantità di ceramica e un discreto smercio. Una parte delle stoviglie realizzate nella zona, era prodotta e cotta da contadini che durante i mesi invernali, quando non c’era lavoro nei campi, si dedicavano a questo tipo di artigianato, realizzando stoviglie, vasi, pentole, tegami… Infatti, sebbene il Piemonte visse nel Settecento un periodo di lenta ripresa, dopo il terribile Seicento da cui tutta l’Italia uscì devastata sia economicamente che politicamente, rimanevano comunque grosse difficoltà nel riuscire a lanciare il settore industriale. Istituti come i fedecommessi testamentari, regimi fiscali gravosi, dazi da comune a comune, rendevano impossibile l’investimento di capitali e lo sviluppo industriale della regione. Mondovì però, godeva di una relativa floridezza. Vi era un’economia viva, con numerose filande, setifici, lanifici, conceria, tintorie e vetrerie. Inoltre, la zona di Mondovì si prestava bene alla produzione di terraglia tenera. Il sottosuolo era ricco di argilla di ottima qualità, aveva a disposizione molta acqua, indispensabile come forza motrice ed una notevole estensione boschiva, da cui si sarebbe ricavato il combustibile necessario a far funzionare i forni. Ed infatti, secondo quanto riportò Baruffi, il settore ceramico monregalese rinacque nel 1814, quando il signor Benedetto Musso, nato a Savona nel 1782, aprì una fabbrica di ceramica a Carassone, un rione di Mondovì Da quel momento la produzione non fu più realizzata a livello artigianale, bensì industriale, con la conseguenza che si ottennero prodotti migliori e più raffinati, distinguibili dai caratteristici decori azzurri sui bordi e dalla vivacità dei colori e delle raffigurazioni.
Piccola nota a margine, essendo stata una città che si resse per secoli sulla produzione della ceramica, a Mondovì Piazza è presente il “Museo della Ceramica” che racconta, attraverso pregevoli manufatti, la storia dell’industria ceramica nel monregalese.
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