La Colazione per i Romani

Alessandro Marini

22/03/24

Storia

Immagina che ritrae alcuni Senatori di Roma

La coazione per i Romani era un pasto molto importante, più di quello che rappresenta per noi italiani oggi. Veniva consumato con calma, specialmente dalle classi più agiate e non di fretta come nel film di Fantozzi che culmina con la celebre presa dell’autobus al volo. I ricchi mangiavano pane, focacce, frutta, formaggio e quant’altro, insieme ad una scodella di latte e del miele con cui dolcificare il tutto. In più, spesso era presente anche la carne avanzata la sera prima, magari preparata in occasione di un sontuoso banchetto. Ovviamente per i poveri non era così, dal momento che si dovevano accontentare di molto meno. Solitamente, le cucine popolari erano talmente piccole che spesso consistevano soltanto in un braciere. Per tali ragioni, le persone, anche quelle più abbienti che noi oggi considereremmo rappresentanti della classe media, andavano in una popina o in un thermopolium, ossia delle sorte di tavole calde o bar dell’epoca, per prendersi del cibo da consumare sul posto o da portare a casa. Ovviamente nessuno beveva caffè o mangiava cioccolato, semplicemente perché i Romani non li conoscevano. Il caffè al tempo cresceva selvatico in Etiopia. Sembrerebbe che la sua scoperta sia avvenuta grazie ad alcuni eremiti che ne apprezzavano le caratteristiche di tener svegli durante le preghiere. Fino ad inizio Rinascimento però, il suo uso sarà confinato all’interno del mondo islamico. Una curiosità è che uno dei principali porti di partenza era quello di Mokha, sul Mar Rosso… Per quanto riguarda il cioccolato invece, la storia è più conosciuta e la sua diffusione in Europa inizierà solo nell’epoca Moderna. Tuttavia, dopo aver fatto colazione i Romani, come tutti noi, curavano la loro igiene orale. Per l’alito esistevano delle pastiglie aromatizzate, mentre per i denti vi erano degli antenati degli stuzzicadenti attuali, ma che per gli aristocratici erano in argento e quindi non usa e getta. Esistevano anche dei dentifrici a base di bicarbonato di sodio che gli schiavi spalmavano sui denti del padrone, sebbene alcuni sembra preferissero lavarsi con l’urina.

 

Fonte: Alberto Angela, Una Giornata nell’Antica Roma; Mondadori Libri S.p.A; 2021; Milano.

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