L'Oreficeria nelle Popolazioni Barbariche

Alessandro Marini

11/04/24

Storia

Foto ritraente l'opera la "Chioccia con i pulcini"

Le popolazioni barbariche raggiunsero importanti traguardi nel campo della gioielleria e più in generale della lavorazione dei metalli. Per esempio, i Longobardi divennero maestri nella forgiatura dell’oro. A tal proposito, è doveroso menzionare una delle opere più famose e preziose del popolo che conquistò gran parte dell'Italia a partire dal 568, ossia la "Chioccia con i pulcini, risalente al V o al V secolo d.C e attualmente conservata al Museo del tesoro del duomo di Monza. D’altronde, l’abilità di creare vere e proprie opere d’arte in metallo, in particolare in oro, si adattava all’esigenze nomadi, tribali e guerriere dei popoli germanici, a differenze della pittura che implicava l’essere stanziali. Tuttavia, l’uomo non può far a meno dell’arte, a prescindere da come essa è creata. Inoltre, la tendenza dei germanici di seppellire insieme al defunto armi e gioielli, in modo tale da rappresentarne lo status sociale, ha favorito la loro conservazione. Infatti, noi fortunati dei tempi moderni, possiamo ammirare migliaia di reperti in oro che lasciano estasiati e colpiscono per la loro pregevole e attenta lavorazione, anche se solitamente realizzati con forme molto più semplici rispetto all’arte classica, con cui l’epoca longobarda segna una rottura totale e definitiva, sebbene esistano eccezioni, come nel caso dello stupendo tempietto di Cividale del Friuli, in cui la tradizione antica appare ancora straordinariamente vivace. Il tempietto presenta una forte vivacità cromatica, esaltata da smalti, pietre preziose e paste vitree e ciò è riscontrabile anche nei bassorilievi, come nella “Pace del duca Orso” della metà del VIII secolo, o in altri manufatti del periodo. Solitamente, i reperti ritrovati e conservati nei musei sono spille, fibbie, pugnali, bracciali, collane e orecchini, ma talvolta anche oggetti religiosi, come la celebre croce votiva di Agiulfo. Altre volte gioielli che colpiscono l’immaginario collettivo come le corone e subito viene in mente la celebre e mitica “corona ferrea”, oltre all’altrettanto elegante corona della regina Teodolinda. Non mancano, chiaramente, armi come le spade che sono di notevole interesse e pregio.

 

Fonte: Il Medioevo, La Grande Storia dell’Arte; testi di Giulia Marrucchi e Riccardo Belcari; E-ducation.it S.p.A, per il Sole 24 Ore S.p.A; 2005; Firenze.

 

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