Influenze Etrusche su Roma


Alessandro Marini
22/05/23
Storia
Dipinto etrusco
Gli Etruschi furono un popolo affascinante e diedero vita ad una società forte e fiorente, sia economicamente che culturalmente. Inoltre, a differenza di altre civiltà a loro contemporanee, ma non degli antichi Liguri, la donna non era relegata ai margini della società. Tuttavia, la civiltà etrusca deve parte della sua giusta fama, anche all’alone di mistero che circonda la sua origine. Infatti, fino a pochi anni fa non si sapeva con certezza se fossero o meno una popolazione autoctona della penisola o se invece provenissero da altre aree del mediterraneo, come l'Anatolia. Le prove scientifiche condotte verso la fine degli anni 2010 però, dimostrerebbero una loro origine italica, dando “ragione” agli storici Erodoto e Dionigi di Alicarnasso. Fatto sta che gli Etruschi influenzarono, profondamente Roma, probabilmente anche attraverso il loro governo sulla città, tanto da forgiarne numerosi elementi della sua cultura e della sua società. Per esempio, Roma adottò la figura degli aruspici, sacerdoti capaci di interpretare il destino attraverso la lettura delle viscere degli animali, il volo degli uccelli e i fulmini. Non solo, poichè i celebri giochi tra gladiatori, che si diffusero ed otterranno grande successo nel corso del III secolo a.C., furono “importati” dall'Etruria, sebbene qui servissero per celebrare la morte, per gli etruschi un lieto evento. Inoltre, grazie all'influenza etrusca si deve l'antropomorfizzazione delle divinità della Roma arcaica in forme umane. A tal proposito, con la caduta di Veio, vennero portate a Roma e collocate nel grande tempio dedicato a Giove Capitolino, le statue del protettore della città. Sempre dal mondo etrusco arrivarono divinità come Eracle, che diventò Ercole e i dioscuri Castore e Polluce, la cui venerazione nacque a Sparta. Lo stesso discorso vale per l’arco trionfale, ammirato dai Romani a Volterra e per il fascio littorio, almeno stando a quanto scritto da Livio e da Dionigi di Alicarnasso. Il primo usato per la celebrazione delle vittorie militari, mentre il secondo, usato dai littori, rappresentava il potere di vita e di morte sui condannati. Anche alcune regole di costruzione e stili architettonici, tra cui il “tuscanico”, osservabili in molti templi tradizionali romani, sono di derivazione etrusca. Non solo, i Romani, come tutti noi oggi sappiamo, amavano la cura del loro corpo e nel corso della loro storia fecero edificare molti centri termali, basti pensare a quanti ne furono costruiti nella città eterna e di cui ancora si possono osservare i numerosi resti. Bene, è proprio agli Etruschi che i Romani devono la passione per le stazioni termali, oltre al fatto che furono loro a inventare i sistemi idraulici, in modo da poter sfruttare l’acqua calda di sorgenti vicine, incanalandola verso il luogo in cui sarebbe stata sfruttata. Tra i siti termali etruschi, ci fu quello di San Casciano dei Bagni, in provincia di Firenze, salito alla ribalta nel novembre dello scorso anno per il stupefacente ritrovamento di 24 statue di bronzo ben conservate e di una necropoli etrusco-romana. Il Santuario di San Casciano fu attivo dal III secolo a.C., fino al V secolo d.C., ossia fino alla caduta dell'Impero all'incirca. Durante il principato di Augusto, vennero ristrutturati numerosi centri termali di epoca etrusca.
Vai a tutti gli articoli