Il Museo Egizio di Torino

Alessandro Marini

01/05/23

Storia

Foto dell'ingresso del museo

Il meraviglioso Museo egizio di Torino, ancor di più dopo la ristrutturazione del 2015, è il più antico museo esclusivamente dedicato alla civiltà egizia, nonché il secondo al mondo per quantità e valore dei beni in esso conservati, dietro a quello del Cairo. Inserito dal “The Times” fra i 50 musei migliori del mondo nel 2013 è anche uno dei musei più visti in Italia. La sua storia inizia il 23 gennaio del 1824, quando il re di Sardegna Carlo Felice acquistò “per maggior ornamento e utilità della nostra Università (Torino)”, la collezione di antichità egizie offerta dal console di Francia in Egitto Bernardino Drovetti, al prezzo di ben 400000 lire, una cifra molto alta per l’epoca. Tuttavia, la collezione di Drovetti non rappresentava il primo nucleo di reperti egizi, dal momento che nel Seicento i Savoia entrarono in possesso, dai Gonzaga, della cosiddetta Mensa Isiaca, ossia una mensa in bronzo con agemine in argento, ritenuta al tempo di epoca Egizia, ma in realtà di fattura romana, risalente al I secolo d.C. La Mensa fu rinvenuta a Roma, incredibilmente, durante il sacco dei Lanzichenecchi del 1527. Tra il 1759 e il 1762 il botanico e professore universitario Vitaliano Donati, nonchè appassionato egittologo, ebbe l'incarico dal re Carlo Emanuele III di recarsi in Egitto, per effettuare degli scavi e portare “qualche pezzo di antichità o manoscritto raro o anche qualche mummia delle più conservate…”. Tra i vari reperti che ritrovò ci furono tre grandi statue: una del faraone Ramses II in granito rosa, una della dea Sekhmet ed infine una della dea Iside. Oggi nel museo sono conservati un’incredibile quantità di reperti egizi, più di quarantamila, tra i più celebri e significativi si annoverano la tomba di Kha e Merit, ubicata a Luxor e appartenuta all’architetto Kha, capo dei lavori presso la Necropoli Tebana durante il regno del faraone Amenhotep III. Il tempio rupestre di Ellesija, il celebre e di notevole rilevanza storica papiro di Torino, in quanto contiene una sequenza dei sovrani egizi, il papiro delle miniere d’oro, il papiro di Luefankh, la Mensa Isiaca e numerose statue fra cui quella di Seti II e Ramses II, il sarcofago di Ibi. Inoltre, sono presenti numerose sfingi, mummie umane e di animali come gatti e coccodrilli, gioielli e corredi vari. Nel 2022 venne inaugurato il giardino botanico dedicato alla flora dell’antico Egitto.

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