Il Conte Rosso

Alessandro Marini

02/11/23

Storia

Dipinto del Conte Rosso

Con la morte di Amedeo VI, il Conte Verde, a raccogliere la sua eredità ci fu il figlio Amedeo VII, nato probabilmente nel 1360 nel castello di Avigliana o in quello di Chambery, l'allora capitale del regno. Il nuovo conte sabaudo continuò la politica del predecessore e con le stesse qualità del padre, ossia energia, pragmatismo politico e il gusto della spettacolarizzazione dei tornei, dei banchetti e degli eventi in generale, fattore estremamente rilevante all'epoca. Inoltre, Amedeo VII, per distinguersi dal padre, iniziò ad usare abbigliamento ed arredi di colore rosso ed è per tale ragione che passerà alla storia con l'appellativo di Conte Rosso.

Come il padre fu un valido combattente e come accennato volle perseguire il suo progetto politico, ossia l'agognato accesso al mare. Il Conte Verde mise le basi per il raggiungimento dell'obbiettivo con la sottomissione di Cuneo e altre città minori del basso Piemonte. In ogni caso, il Conte Rosso decise di sfruttare l'accordo che stipulò suo padre con gli Angiò-Valois, contro gli Angiò-Durazzo, per decidere sulla successione del trono di Napoli, in cambio però dei territori nel Piemonte meridionale. Perciò, prese le armi e riuscì a conquistare nel 1388 le città di Ventimiglia, Barcelonette, e Nizza. Il collegamento con il Piemonte era garantito da uno stretto e poco agibile corridoio chiamato colle delle Finestre. Anche se, come consuetudine per i Savoia, ottenne il consolidamento successivamente, allargando i suoi domini, un castello alla volta, ma anche a seguito di accordi, a spese dei marchesi di Saluzzo e del Monferrato. Aspettando situazioni internazionali favorevoli per sottomettere interamente il marchesato di Saluzzo. Tuttavia, i suoi ambiziosi progetti terminarono con la sua morte improvvisa avvenuta a Chambery nel 1391, a soli trentuno anni, tra sofferenze atroci. Tra sospetti di intrighi, d'altronde in preda agli spasmi lo stesso Conte gridò al tradimento, si diffuse l'idea che qualcuno, lo avesse avvelenato. Più verosimilmente la morte fu dovuta ad un'infezione tetanica di una ferita alla gamba, causata da una recente caduta da cavallo e non rimarginata. In ogni caso, l'accaduto sarà usato come strumento di lotta dalla fazione filofrancese, attraverso i consiglieri della forte ed intelligente contessa madre Bona di Borbone, "La Madama Grande", sposa del Conte Verde, che sosteneva l'erede legittimo, ma ancora bambino e malaticcio Amedeo VIII e da quella piemontese che si rifaceva al principe di Acaia. Anzi, il pretesto della morte del Conte Rosso fu sfruttato specialmente dai duchi francesi per estendere la loro influenza sul casato. In ogni caso, la promessa di far sposare Amedeo VIII a Maria di Borgogna, la vicinanza con la Francia e la fedeltà dei casati sabaudi alla dinastia regnante, scongiurarono uno scontro con i piemontesi e l'affermarsi definitivo dell'erede legittimo.

Fonte (di cui consiglio la lettura) Gianni Oliva, I Savoia Novecento anni di una dinastia, Mondadori Libri S.p.a., Milano, 2017.

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