I Sucessori di Umberto Biancamano

Alessandro Marini

11/12/23

Storia

Stemma sabaudo

Il "primo" Savoia, Umberto Biancamano, morì nel 1048 ad Hermillon, anche se secondo altre fonti ciò avvenne nel 1047, dal momento che i documenti relativi al conte sono una trentina e si riferiscono semplicemente ad un "Humbertus comes" ed il primo risale al 25 gennaio del 1000. Tuttavia, una trentina di riferimenti non sono molti, ma quanto basta a stabilire la storicità del personaggio. Nondimeno, secondo alcune ipotesi Umberto I potrebbe essere in realtà una figura che accomuna più conti con il medesimo nome. Fatto sta che secondo la tradizione gli successe il figlio Amedeo I, avuto probabilmente con la moglie Ancilla d'Aosta. Amedeo I nacque intorno al 1000 ed è citato in diversi documenti. In uno di questi è scritto che lui, insieme al padre Umberto ed al fratello Brucardo, avrebbe ricevuto dei possedimenti nei pressi di Ginevra, esclusi quelli spettanti alla regina di Arles Ermenegrada di Moriana, presumibilmente sorella di Umberto I di Savoia. Morì pochi anni dopo il suo predecessore, ossia nel 1051. Nel suo breve regno consolidò i domini familiari. Essendo i figli di Imedeo I due figli premorti a lui, il suo successore fu il fratello Oddone. Oddone grazie al matrimonio con Adelaide, marchesa di Torino ed ultima degli Arduinici e di cui abbiamo già parlato approfonditamente in un articolo precedente, ampliò notevolmente i domini familiari che fino a quel momento erano costituiti solo dalle valli e dai passi alpini d'oltralpe. I Savoia entravano così prepotentemente negli affari italici, dal momento che la Marca di Torino, data la sua considerevole estensione, comprendeva addirittura le lontane contee di Alba, Asti, Albenga e Ventimiglia. Oddone morì nel 1057, mentre Adelaide parecchi anni dopo, per la precisione nel 1091. Nei decenni che seguirono la morte del marito, sarà proprio Adelaide colei che detenne veramente il potere nella contea. Alla sua morte però, molte furono le rivendicazioni territoriali e il nipote Umberto II, l'erede di casa Savoia, faticò a difendere le acquisizioni al di qua delle Alpi ed infatti, ad eccezione di Susa, il resto della vecchia marca di Torino fu perduta. A Torino, un'alleanza tra il potente Vescovo ed il governo cittadino, diede vita ad un principato vescovile dell'aristocrazia locale, mentre la parte di meridionale della marca venne assoggettata al potere dei marchesi del Monferrato e di Savona. Tuttavia, già nel 1135 il figlio di Umberto, Amedeo III, riconquisterà la piazza di Torino, importante per affermare il controllo lungo tutta la via Francigena fino all'imbocco della pianura. D'altronde il controllo delle vie di comunicazione fu il segreto dell'affermazione della dinastia sabauda.

Fonte (di cui consiglio la lettura) è Gianni Oliva, I Savoia Novecento anni di una dinastia, Mondadori Libri S.p.a., Milano, 2017.

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