Emanuele Filiberto


Alessandro Marini
14/11/23
Storia
Ritratto di Emanuele Filiberto
Emanuele Filiberto fu duca di Savoia dal 1553 al 1580. Sicuramente fu una delle figure più rilevanti e conosciute nel panorama politico del tempo, nonchè uno dei regnanti sabaudi più celebri. Infatti, a tal proposito, il re di Sardegna ed esponente del primo Risorgimento italiano, Carlo Alberto, proprio per lodare la fama e la gloria del suo antenato, decise di dedicargli un monumento equestre, oggi visibile in piazza San Carlo a Torino. Emanuele Filiberto nacque a Chambery nel 1528, dal matrimonio tra Carlo II di Savoia e Beatrice di Portogallo. In quei anni turbolenti, scossi dalla guerra fra Francia e Spagna, il ducato si trovava in condizioni molto precarie, eroso nei suoi domini sia ad Ovest che ad Est, stretto nella tenaglia fra le forze spagnole di Carlo V e quelle francesi di Carlo VIII. I Savoia si ritrovarono, nel giro di pochi anni, a controllare solamente una striscia di terra che comprendeva la valle d'Aosta e le città di Nizza, Vercelli, Ivrea, Asti, Fossano, Cuneo e tra alterne vicende Mondovì. Ciò fu dovuto, oltre all'incapacità di alcuni duchi, dal fatto che i passi di frontiera persero la loro funzione strategica, non potendo più essere facilmente controllati e difesi da pochi uomini. Infatti, nel XVI secolo, a causa dell'introduzione dell'artiglieria e della nascita di eserciti nazionali di maggiori dimensioni e meglio addestrati, lo stato sabaudo si trovò in difficoltà nella difesa dei suoi storici possedimenti. Ed è in questo contesto che entra in scena Emanuele Filiberto. Il duca fu uno dei più abili comandanti e cavalieri del suo tempo, tant'è che appena un anno dopo il suo arrivo alla corte dell'imperatore Carlo V, venne nominato da questi come comandante della guardia imperiale e di tutta la cavalleria fiamminga. Nel 1557 guidò le truppe di Filippo II, re di Spagna alla morte di Carlo V, nell'importante battaglia di San Quintino, portandole alla vittoria. La vittoria consentirà alla Spagna di estendere il suo dominio indiretto sulla penisola italica, a discapito dei francesi. Inoltre, Grazie al successo, ottenuto in qualità di generale, riuscì a riportare, in seguito alla pace di Cateau-Cambresis, quasi tutti gli antichi domini Savoia alle sue dipendenze. Una volta che ebbe ripreso il controllo degli storici domini di casa Savoia, nel 1563, Emanuele Filiberto decise di spostare la capitale da Chambery a Torino, città più adatta al tentativo di posizionare al centro del suo stato la componente piemontese, così da orientare la sua politica espansionistica nella penisola. Infatti, il duca capì che la frammentazione dell'Italia in una molteplicità di staterelli, offriva grandi opportunità di espansione che furono ben sfruttate dai suoi successori. Detto ciò, come vedremo nel prossimo articolo, Emanuele Filiberto riformò il ducato di Savoia, portandolo ad essere, da lì in avanti, al centro dello scenario italiano ed europeo.
Fonte (di cui consiglio la lettura) Gianni Oliva, I Savoia Novecento anni di una dinastia, Mondadori Libri S.p.a., Milano, 2017.

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