Amedeo VIII, Conte, Duca e Papa

Alessandro Marini

06/11/23

Storia

Ritratto di Amedeo VIII

Amedeo VIII, detto il Pacifico, nacque a Chambery nel 1383. Diventò Conte nel 1391 e nel 1416 assunse il titolo di Duca e di Principe di Piemonte, diventando così il primo Savoia a portare tale onorificenza. Amedeo VIII era alquanto diverso dal padre e dal nonno, ossia il Conte Rosso e il Conte Verde. Non era particolarmente interessato alla cavalcatura, alla scherma, ai tornei, alla caccia, che praticava per senso del dovere, come consuetudine di lignaggio ed infine non amava nemmeno viaggiare. Infatti, decise di visitare i suoi possedimenti solo nel 1398, vedendo il mare solo una volta nella sua vita, ossia quando visitò Nizza nel 1408. Tutto ciò, forse era dovuto ad una costituzione esile e fragile, condizionata, specialmente da bambino, da soventi malattie. Per comprendere meglio la sua personalità malinconica, bisogna sapere che la sua infanzia fu sconvolta dalla mancanza delle figure genitoriali, essendo il padre morto quando lui era piccolo e la madre andata via da Chambery, dopo la scomparsa del marito, per risposarsi. Sebbene potè contare sull'abilità politica della nonna, la vedova del Conte Verde, Bona di Borbone, grazie alla cui capacità diplomatica riuscì a governare sulla contea. In ogni caso, si può dire che Amedeo VIII fece di necessità virtù. Non era più il classico principe medievale, volto alla guerra, ma al contrario un signore moderno che esplicava le sue abilità nell'esercizio di una fine ed efficiente diplomazia e nell'amministrazione volta alla razionalizzazione dello stato, non sdegnando di delegare ai funzionari e ambasciatori le decisioni prese a Chambery, capitale della contea e poi del ducato fino al 1563, quando diverrà Torino. Nel suo lungo regno non ci furono imprese militari degne di nota, sebbene estese i suoi domini nel Vaud, fino a Friburgo, mentre in Italia consolidò i domini lungo la via del mare, ottenendo inoltre l'omaggio del colle di Tenda e di quello dei Marchesi di Saluzzo, anche se non riuscirà a sostituirsi alla autorità di questi ultimi. Va anche detto che nel 1401 acquistò la contea di Ginevra da Oddone di Thoire-Villars. La sua volontà di intrecciare trame diplomatiche anzichè combattere, non dev'essere vista come una debolezza e una paura verso la guerra, ma bensì come l'astuzia di chi sa che può ottenere ampi vantaggi senza bisogno di partecipare a guerre dispendiose. Il miglior risultato ottenuto, frutto della sua abilità diplomatica, fu il riconoscimento del titolo di duca conferito dall'imperatore Sigismondo di Lussemburgo. La nomina a Duca di Savoia, è dovuta all'accorta politica di contro bilanciamento dall'influenza francese, evitando così di venir assoggettati definitivamente nella sua orbita. Dal punto di vista amministrativo, un importante risultato fu ottenuto con gli Statuti del 1430, con cui vennero gettate le basi per la costituzione di uno stato più moderno e meno di stampo feudale. Nel 1434 lascia il governo, ma non il titolo di duca che tiene per sé, al figlio Ludovico, a cui conferisce la carica di luogotenente. Si trasferisco così al monastero di Ripaglia con la sua corte e alcuni dei suoi migliori cavalieri. Come si può immaginare, nonostante aver abbandonato la capitale Chambery, continua a tenere saldo fra le sue mani il potere. Riuscendo persino a farsi eleggere dal concilio di Basilea, tenutosi nel 1440, papa, con il nome di Felice V. Sarà l'ultimo antipapa, dal momento che nel 1449, fiutando la debolezza della sua figura, decise di dimettersi riconoscendo come unico papa quello di Roma, Niccolò V. Tuttavia, in cambio della sua abdicazione, riuscì a far convalidare gli atti emanati sotto il suo pontificato. Morirà due anni più tardi a Ginevra.

 Fonte (di cui consiglio la lettura) Gianni Oliva, I Savoia Novecento anni di una dinastia, Mondadori Libri S.p.a., Milano, 2017.

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