Allevamento e Agricoltura nel Cuneese in Epoca Romana e Pre-Romana

Alessandro Marini

13/07/23

Storia

Rilievo raffigurante mietitrebbia gallo-romana

Il cuneese è un territorio sì pianeggiante, ma specialmente collinare e montuoso ed è perciò che da sempre è considerato, a ragion veduta, un territorio povero ed impervio. In più, nel passato anche la pianura era inospitale, dal momento che era cosparsa di acquitrini e stagni che non permettevano una facile coltivazione della terra, oltre a rendere l’aria insalubre. Per tali ragioni, gli antichi popoli del Piemonte prediligevano abitare sui rilievi, da dove si poteva controllare meglio il territorio. Durante l’età del ferro, nel cuneese, era insediato il popolo degli antichi Liguri. In particolare, l’area tra il Tanaro e lo Stura di Demonte era abitata dai Liguri Bagienni, i quali a differenza dei Liguri a Nord del Po’, come i Taurini, assorbirono meno la cultura celtica. In provincia di Cuneo sono stati scoperti insediamenti montani dei Liguri a Chiusa Pesio, Valdieri, Limone Piemonte e Montaldo Mondovì. I Liguri, come scrisse Diodoro Siculo, abitavano una terra scabra, del tutto infeconda e vivevano una sorta di vita gravosa e inclemente a causa delle fatiche del loro lavoro. Diodoro prosegue sostenendo che alcuni Liguri, abitando una terra ricca di alberi, tagliavano legna tutto il giorno e le donne aiutavano gli uomini nelle loro mansioni gravose. A tal proposito è giusto sottolineare come nel popolo degli antichi Liguri la donna avesse un ruolo non indifferente, tanto da potersi scegliere il marito. E’ comprovato che i Liguri sfruttassero le risorse del bosco, specialmente le tribù che abitavano le montagne, anche a quote elevate, come testimoniato da vari ritrovamenti nell’area ligure e piemontese. In particolar modo è appurato che i Liguri abbattessero betulle e nocciole. In merito alla caccia la questione è dibattuta e sebbene ciò sarebbe confermato dal già citato Diodoro, le prove in merito sarebbero scarse, nonostante sia una possibilità molto concreta, essendo la caccia una risorsa preziosissima al tempo, specialmente in un territorio in cui praticare l'agricoltura è impresa ardua. I Liguri Bagienni praticavano un’agricoltura primitiva che si basava principalmente su orzo, grano e segale, oltre alle leguminose come piselli, lenticchie e veccia, quest’ultima molto diffusa nell’antichità in quanto resistente alle calamità che potevano colpire un raccolto. Venivano allevati ovini, suini e caprini. In merito all’allevamento è interessante affrontare il tema della transumanza, un’attività millenaria, ma ancora diffusa al giorno d’oggi. La transumanza iniziò ad essere praticata nell’età dei metalli. Conducendo le mandrie di bestiame in alta quota, si poteva sfruttare il fondo valle o la pianura per la coltivazione. Nel III secolo a.C. il mondo ligure iniziò a riuscire dall’isolamento provocato dalle guerre combattute da Roma e dalle continue incursioni dei Celti. Sì assistette ad un aumento dei castagneti e dell’ulivo lungo la costa ligure che da qualche decennio aveva iniziato ad essere terrazzata in modo da esser meglio sfruttata, così da permettere, tra il resto, la crescita della vite vinifera.

A seguito della conquista romana della Gallia Cisalpina, i Celto-Liguri vennero lentamente assimilati a Roma. Tuttavia, in alcuni villaggi di montagna, per non parlare del regno indipendente dei Cozzi, il costume locale si conservò, almeno parzialmente, ancora per tutto il I secolo d.C. I Romani edificarono varie ville agricole in tutto Piemonte e quindi nel Cuneese. Un esempio sono le ville di Caselette in provincia di Torino e di Castigliole Saluzzo in provincia di Cuneo. Si produceva specialmente grano e vino, quest’ultimo coltivato non nelle Langhe come oggi, ma sulle Alpi Marittime e ritenuto da Plinio il Vecchio come scarso, resinoso e aspro. Tuttavia, sempre Plinio esaltò il formaggio di Ceva e la lana di Pollenzo, entrambi importanti centri romani nel Basso Piemonte. Pollenzo è considerata la città più antica del Piemonte, dal momento che sarebbe stata fondata tra il 179 a.C. e il 170 a.C.


Fonti:

  • I Liguri sulla Rocca;

  • "Gli Antichi Popoli del Piemonte", di Sandro Caranzano, Torino, ed del Capricorno 2021.

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